Perquisizioni nel Pio Albergo Trivulzio e in altre Rsa lombarde


I pm indagano sulla morte per Covid-19 di oltre 100 ospiti. Il dg della "Baggina" Giuseppe Calicchio è indagato per epidemia ed omicidio colposo

La Guardia di Finanza sta effettuando delle perquisizioni all’interno del Pio Albergo Trivulzio di Milano, nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura: le ipotesi di reato nei confronti del dg Giuseppe Calicchio sono di epidemia colposa e omicidio colposo. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. I finanzieri starebbero confiscando le cartelle cliniche delle persone decedute a causa del covid-19, insieme ad altri documenti. Secondo le agenzie di stampa, la Gdf avrebbe acquisito “una ingente mole di documenti”, tra cartelle cliniche, documenti cartacei ed informatici.
Gli inquirenti stanno valutando se ci siano state mancanze nei protocolli interni, in particolare per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza: vari operatori sanitari della struttura hanno denunciato la mancanza di protezioni individuali nei giorni scorsi. Inoltre, sarebbero stati invitati dalla direzione della Rsa a non indossare le mascherine per non creare il panico tra i pazienti. Secondo una lettera sottoscritta da circa 90 medici, le mascherine sarebbero state a disposizione “a partire già dal 23 febbraio”.
Uno dei punti che le indagini della Procura di Milano sul Pat puntano a chiarire riguarda gli effetti della delibera regionale XI/2906 dell′8 marzo. Questa dava la possibilità alla strutture, su base volontaria, di ospitare pazienti Covid dimessi dagli ospedali, dedicandogli strutture apposite. Il motivo era la necessità di “liberare rapidamente i posti letto degli ospedali per acuti (terapie intensive, sub intensive, malattie infettive, pneumologia, degenze ordinare)”. Il Trivulzio, da quel momento, ha agito come centro di “smistamento” degli infetti nelle altre strutture, ma non avrebbe implementato i percorsi separati, mettendo a rischio gli anziani.
Le perquisizioni non riguardano solo il Trivulzio: sono in corso acquisizioni di documenti in altre Rsa. Sarebbero circa una dozzina le strutture al centro delle indagini. La squadra di polizia giudiziaria, agli ordini di Maurizio Ghezzi, ha effettuato controlli anche negli uffici della Sacra Famiglia, struttura di Cesano Boscone, e in un’altra residenza a Settimo Milanese. “Ci risulta che la Procura si sia mossa anche nelle case di riposo della Bergamasca. Già da qualche tempo, alcune strutture hanno ricevuto la visita dei carabinieri del Nas dopo alcune segnalazioni”, ha spiegato Roberto Rossi, responsabile bergamasco della FP-Cgil. Secondo le loro stime, sono 1500 i decessi avvenuti nelle 65 Rsa della provincia, “pari al 25% degli ospiti”. Secondo Rossi, ”“Solo venerdì scorso hanno cominciato ad effettuare i tamponi ai primi operatori al rientro nelle Rsa dopo la malattia”.

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