Leonardo Donofrio dello IUniScuoLa: DOCENTI DI SOSTEGNO, COSA STA SUCCEDENDO NELLE SCUOLE MILANESI?

In consiglio si parla di alunni disabili e la maggioranza se ne va
«Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Consiglio Comunale - che non ci fossero nè sindaco nè assessori»
«Assente il sindaco Moratti ma assenti anche gli assessori»
Patrizia Quartieri (Prc): «Stornare i soldi del buono libri». Genitori pronti a ricorsi al Tar e class action Il Pdl lascia l'aula di palazzo Marino per protesta contro il dibattito sulla situazione delle scuole milanesi voluto dall'opposizione. Restano in aula Pasquale Salvatore dell'Udc, Barbara Ciabò di Fli, Franco De Angelis e Giancarlo Pagliarini del Gruppo Misto, oltre che Barbara Bianchi Bonomi del Pdl come scelta personale. È quanto accaduto lunedì nella seduta del consiglio comunale di Milano dedicata al tempo pieno e al problema dei bambini diversamente abili rimasti senza sostegno. Assente il sindaco Moratti ma assenti anche gli assessori. Presenti invece una cinquantina fra insegnanti e genitori.
L'USCITA - Dopo l'intervento di Patrizia Quartieri, indipendente del Prc, che applaudita dal pubblico ha presentato una mozione sul tema, e del dirigente scolastico regionale Giuseppe Colosio, che ha fatto il punto sulla organizzazione del tempo pieno a Milano e in Lombardia, ha preso la parola il capogruppo del Pdl, Giulio Gallera, per annunciare la decisione della maggioranza di lasciare l'aula: «La maggioranza non partecipa al dibattito. Per noi questa discussione è un gravissimo errore, visto che si sta parlando di cose non di nostra competenza. Se l'oppozione vuole cantarsela e suonarsela da sola, e con clac fra il pubblico, vada avanti da sola». E una quindicina di consiglieri hanno lasciato l'assemblea.
LE COMPETENZE - «Non è vero che l'argomento non è di competenza del comune di Milano - afferma il giorno dopo un'agguerrita Patrizia Quartieri - Altrimenti non si spiegherebbe come mai siano stati stanziati dal Comune 3 milioni e 700mila euro nel 2010 per dare aiuto con assistenti educativi ai 1.678 casi di bambini che hanno bisogno del sostegno nelle scuole milanesi». «Surreale, rincara Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Consiglio Comunale - che non ci fossero nè sindaco nè assessori: il Comune ha eccome competenza in materia di scuola, soprattutto per quanto riguarda alunni disabili ed edilizia scolastica. E dire che lunedì a Palazzo Marino era presente anche il ministro Gelmini...»
LA SITUAZIONE - Il problema nasce dal fatto che, rispetto allo scorso anno allorquando il comune ha speso 3 milioni e 500mila euro per i 1.524 casi di bambini diversamente abili, quest'anno ci sono 154 casi in più di bambini con disabilità, come da trend nazionale. E allora come si fa? «Si potrebbe stornare una parte dei quasi 5 milioni di euro che si spendono per il buono libri nelle scuole medie - risponde l'ex insegnante Patrizia Quartieri - che viene dato indiscriminatamente a tutti senza considerare il reddito. Duecento euro in prima media per tutti, per chi è figlio di un operaio e chi è figlio di un manager».
I GENITORI PROTESTANO - Tutto questo accade mentre in città monta la protesta dei genitori di bimbi ancora attesa d'insegnante al sostegno o di assistenza educativa: «Faccio parte del gruppo Glh dell'Istituto Cavalieri di via Ariberto - racconta una mamma, Rossella - Con un gruppo di genitori abbiamo deciso di fare una diffida al provveditorato e ci stiamo informando come fare per ricorrere al Tar visto che alle elementari hanno nominato 3 insegnanti e mezzo di sostegno per sette bambini disabili di cui quattro gravi (che quindi avrebbero bisogno del rapporto 1:1, ndr ) e tre medi (in due avrebbero bisogno di 8 ore ciascuno, e 1 di 12 ore). Intanto - prosegue - stiamo cercando di entrare in contatto con i genitori di altre scuole in vista di una class action». Sul piede di guerra anche 34 mamme e papà della primaria «Ferrante Aporti» che hanno diffidato il provveditore di Milano: «Ci hanno dato 7 cattedre e mezzo al posto delle 15 richieste».
Le famiglie della scuola dell'Infanzia di via S. Elembardo, costituitisi in comitato, hanno scritto alle varie istituzioni raccontando i loro disagi: «In caso di assenza di un'insegnante viene attivata "l'emergenza", ovvero, la classe viene smistata nelle altre due. Questo, comporta la formazione di gruppi di bambini che raggiungono le 39 unità con un solo insegnante. Due sezioni della scuola hanno subito la riduzione del 50% delle ore di sostegno su un bambino, a favore di un altro appena inserito.
È questo il servizio che il Comune di Milano è in grado di offrire ai suoi cittadini?» (Nino Luca
http://www.diversamenteabili.info/)
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