Niente scure sulle festività: Sant'Ambrogio è salvo e il "ponte" è assicurato

By IL GIORNO
Sant'Ambrogio è salvo,
viva Sant’Ambrogio.
Sulla festività più amata dai milanesi non cadrà la scure del Governo Monti. Le festività non concordatarie non saranno accorpate per motivi di bilancio statale. Risultato: il prossimo 7 dicembre, il giorno della prima della Scala e degli Ambrogini d’oro, che quest’anno cade di venerdì, sarà celebrato regolarmente, senza nessuno slittamento al sabato, come sembrava nelle intenzioni dell’esecutivo.
Un dietrofront che arriva per la gioia dei milanesi, ma anche dei napoletani, visto che anche la festa di San Gennaro, sempre celebrata il 19 settembre, era nel mirino dell’esecutivo nazionale. A spazzar via il progetto delle feste accorpate è stato il ministro del Turismo Piero Gnudi, ieri mattina dai microfoni di Radio Anch’Io: «Il tema è chiuso per questo Governo». Sì, perché «va a toccare delle sensibilità molto profonde nel Paese».
Uno strafalcione corretto appena in tempo dal Governo Monti? Non proprio. Perché la legge per accorpare le feste non concordatarie era stata concepita dal precedente esecutivo, quello guidato da Silvio Berlusconi. In tempi di conti in rosso, gli allora ministri Giulio Tremonti e Renato Brunetta avevano pensato a una riduzione dei giorni di festa. Un provvedimento mai arrivato a realizzarsi, anche perché il Governo Berlusconi nel frattempo era caduto. L’idea, però, sembrava piacere al premier Mario Monti e ai suoi ministri. Tanto che a luglio i tecnici dei ministeri del Lavoro, del Tesoro, della Funzione pubblica e dello Sviluppo erano alle prese con uno studio di fattibilità sui reali risparmi che avrebbe comportato riaccorpare almeno parte delle festività attualmente previste. Evidentemente i risparmi stimati non sono stati considerati sufficienti per far slittare giorni di festività profondamente sentite dai cittadini. La polemica contro la scure anti-feste, peraltro, non era mancata nelle scorse settimane. E così il Governo Monti ha definitivamente rimesso nel cassetto il progetto studiato dal Governo Berlusconi.
I milanesi non sembrano affatto dispiaciuti da questa decisione. Anche perché quest’anno il giorno di Sant’Ambrogio cade di venerdì: il ponte è assicurato. Non solo. La prima della Scala e la premiazione dei milanesi benemeriti al Teatro Dal Verme l’8 dicembre invece del 7 non sarebbero state la stessa cosa. La tradizione è tradizione. Sant’Ambrogio è salvo, viva Sant’Ambrogio.
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