Formigoni alla Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi

Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è intervenuto oggi alla celebrazione della terza Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, voluta dall'Unione Nazionale Cronisti Italiani.Dopo aver rivolto un saluto a Benedetta, figlia di Walter Tobagi, giornalista del Corriere della Sera e Presidente dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti, di cui 1l 28 maggio ricorrerà il trentesimo anniversario dell' assassinio ad opera dei terroristi, il presidente Formigoni ha ricordato le figure dei giornalisti che hanno perso la vita per aver voluto informare la gente, raccontare la realtà, "spalancato le quinte del silenzio"."La libertà degli uomini si fonda innanzitutto sulla conoscenza e sull'informazione. Senza informazione, quindi, non c'è scelta. Non c'è vera libertà", ha sottolineato il presidente Formigoni. "La Storia - ha continuato il presidente - ci ha insegnato che l'ignoranza è il mezzo più efficace per soggiogare gli uomini e per ridurli all'impotenza. Per questo l'informazione è così importante in una società che aspiri ad essere moderna, democratica, pluralista. Al giornalismo spetta così il grande compito di garantire che la gente sappia cosa accade nel mondo, che abbia gli elementi per giudicare, che possa pensare con la propria testa". Organizzata per la prima volta a Milano nell'Auditorium Gaber, presso il Palazzo della Regione Lombardia, la Giornata della Memoria si è svolta in concomitanza con la Giornata della Libertà dell'informazione decretata dall'Assemblea Generale dell'Onu nel 1993 e organizzata dall'Unesco.Oltre al ricordo della figura di Tobagi, durante i lavori sono stati commemorati anche Enzo Baldoni, assassinato sei anni fa in Afghanistan e i cui resti sono rientrati in Italia solo pochi giorni fa.E un omaggio è stato tributato a Guido Passalacqua, ferito dai terroristi il 7 maggio del 1980. Erano presenti i presidenti dell'Unione Nazionale Cronisti, Guido Columba, della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Roberto Natale, dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Letizia Gonzales, e dell'Associazione Lombarda dei giornalisti, Giovanni Negri.Particolarmente toccanti le testimonianze portate da Rosaria Capacchione, del quotidiano Il Mattino e Lirio Abbate, del settimanale l'Espresso, giornalisti che lavorano in zone ad alta densità mafiosa e sono quotidianamente sotto la minaccia della criminalità organizzata.
(Lombardia Notizie Ln - Milano, 3 maggio 2010)

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