Decreto scuola, tornano i giudizi sintetici: le ipotesi sul tavolo

Il decreto, da poco approvato dalla Camera, manda nuovamente in pensione i voti dall'1 al 10
La scuola fa un balzo indietro nel tempo di 40 anni. Per l’esattezza, la scuola primaria torna al 1978, quando la riforma scolastica dell’allora ministro della pubblica istruzione Franco Maria Malfatti mandò in pensione la pagella con i voti decimali per gli studenti delle scuole elementari per far spazio ai giudizi sintetici
Dopo ben 42 anni, e varie peripezie, la scuola primaria italiana si prepara a compiere nuovamente questo percorso, mettondo da parte i voti in paggella dall’1 al 10 e sostituendoli con giudizi sintetici. Almeno questo è quanto previsto dal decreto Scuola che, oltre a prevedere nuovi concorsi per l’assunzione di decine di migliaia di insegnanti (sia tra i precari storici della scuola, sia assunzioni “ex novo”), vuole nuovamente riformare il sistema docimologico della scuola primaria. Segnando, come detto, il ritorno ai giudizi descrittivi.
Scuola elementare, tornano i giudizi sintetici: cosa cambia per gli alunni
Quello che potremmo definire un “ritorno” al passato è, senza ombra di dubbio, uno dei punti più apprezzati del Decreto Scuola che porta la firma del ministro Lucia Azzolina. Caldeggiata da pedagogisti e corpo docenti, tanto che molti avevano chiesto che venisse inserita nelle ordinanze per gli esami di maturità e le modalità degli scrutini di fine anno, la riforma del sistema di valutazione per la scuola primaria deve in realtà essere ancora definita nei dettagli.
Nel decreto legge che ha ottenuto la fiducia dalla Camera dei Deputati proprio in queste ultime ore, infatti, si parla semplicemente di “giudizi descrittivi”, senza darne una definizione precisa. Non si sa, dunque, se nelle pagelle del 2020-2021 troveranno spazio i vecchi “ottimo”, “distinto”, “buono”, “sufficiente” o “insufficiente” o altre forme di valutazione.
Decreto Scuola, come cambieranno i voti alla scuola Primaria
La palla ora passa tra le mani della ministra Azzolina che, nelle prossime settimane, dovrà emanare un decreto attuativo ad hoc che specifichi come dovranno essere giudicati gli alunni delle cinque classi della scuola elementare a partire dal prossimo anno scolastico.
Le ipotesi sul tavolo, a questo proposito, sono varie. Un possibile sistema è quello citato poco più sopra, con votazioni dall’ottimo all’insufficiente. Un’altra ipotesi è quella dei voti espressi in lettere (dalla “A” per l’ottimo alla “E” per l’insufficiente) introdotti negli Anni ’90 dall’allora ministra Iervolino.

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