L’Albergo Diurno Venezia sotto Piazza Oberdan è chiuso al pubblico dal 2003, quando il barbiere Carmelo Aiello, ultimo sopravvissuto degli artigiani che vi lavoravano, fu sfrattato dalla giunta Albertini. Il suo negozio era nella parte più monumentale del Diurno, ma la parte dei bagni pubblici era stata chiusa già alla fine degli anni ottanta del secolo scorso. Se lo si pregava con insistenza Aiello la faceva ancora visitare. Un gruppo di studenti della scuola di cinema del Comune di Milano aveva girato un video negli anni novanta con una intervista a lui e all’altro barbiere presente allora. L’Albergo Diurno Metropolitano “Venezia”, questo il suo vero nome, era stato inaugurato nel gennaio del 1926 dopo due anni di costruzione. Aveva lo scopo di fornire vari servizi per cittadini e viaggiatori: soprattutto bagni pubblici e servizi per la cura del corpo, ma anche agenzia di viaggio, fotografo, lavanderia, servizio di dattilografia e altri. La chiusura dei locali e la mancanza di aera
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